UN LAGHETTO SOSPESO AL CONFINE TRA ITALIA E AUSTRIA.
Durante il nostro viaggio on the road in Friuli Venezia Giulia, una delle mete che ci ha piacevolmente colpiti è stata Forni Avoltri (UD), un caratteristico paesino di montagna, il più settentrionale della regione. Immersi nelle Alpi Carniche, alle pendici del Monte Coglians, abbiamo stabilito il nostro “campo base” al Camping Alpino Collina. Un campeggio spartano, con servizi essenziali, clima familiare ed una sola protagonista: la montagna, un vero a proprio anfiteatro naturale di vette.

Parcheggiato il van nella nostra piazzola, iniziamo a pianificare la nostra prossima escursione; studiando la zona, il sentiero che ci attrae maggiormente è quello che valica il confine austriaco fino al Lago di Volaia.
L’indomani sveglia all’alba, colazione energetica e zaini in spalla, direzione Rifugio Tolazzi (distante poche centinaia di metri dal campeggio), punto di partenza del nostro itinerario a quota 1350 m s.l.m.

Il primo tratto si sviluppa su carrareccia, fino a raggiungere un piccolo piazzale a quota 1650 m. Da qui in poi il terreno ed il paesaggio cambiano notevolmente, il sentiero si fa più ripido su rocce frastagliate ma senza troppi problemi io proseguo arrampicandomi come uno stambecco e trainando la “carovana”.


Dopo un breve tratto più dolce, riprendiamo a salire in modo significativo tra vari tornanti fino a ritrovarci in una conca ai piedi del Rifugio Lambertenghi – Romanin, accolti da una bellissima e inaspettata sorpresa: gli inconfondibili fischi delle marmotte! Ci fermiamo un momento per cercare di avvistarle; io attivo il mio infallibile olfatto, i miei umani aguzzano la vista e… eccole laggiù mimetizzate tra le rocce, la sentinella continua ad avvisare i suoi simili del nostro passaggio. Uno spettacolo davvero indescrivibile.

La zona fu teatro di scontri durante la Grande Guerra. Lungo il percorso è possibile ammirare numerosi resti di opere belliche: trincee, gallerie e postazioni per mitragliatrici, un vero e proprio museo a cielo aperto!

Raggiungiamo il Rifugio Lambertenghi – Romanin a quota 1955 m attualmente chiuso e in fase di restauro, ancora qualche piccolo sforzo ed eccoci al Passo Volaia, il confine italo-austriaco che sovrasta il suggestivo laghetto alpino.


Il paesaggio che si estende avanti a noi è fiabesco, sul versante opposto, quello austriaco, troviamo il rifugio Wolayersee – Hutte in piena attività. Facciamo il giro del lago e ci fermiamo per una sosta rigenerante: zampe a bagno ed una meritata merenda.



Il ritorno si svolge sullo stesso tragitto, ma qualcosa attira la mia attenzione, devo assolutamente fare una piccola deviazione, non posso resistere a questo odore intenso. Che sarà mai? Mi sembra di scorgere un minuscolo musetto tra le rocce. Un ermellino! Se non fosse stato per il mio fiuto, chi lo avrebbe mai trovato? (Abbiamo dovuto ingrandire davvero tanto la foto, perché quel musetto era proprio piccino).

Finalmente arrivati al punto di partenza, il Rifugio Tolazzi, veniamo attirati dai profumi provenienti dalla cucina. Il menù esposto all’esterno è irresistibile, così prenotiamo un tavolo per la sera. Non si poteva concludere la giornata in modo migliore: una tipica cena montanara con polenta, spezzatino e gli imperdibili cjarsons, tipici ravioloni caratterizzati da un contrasto dolce e salato.

Per me invece, accoglienza a cinque stelle! Con il mio fascino irresistibile ho conquistato tutti i camerieri, che ad ogni passaggio mi allungavano un biscottino sotto banco. Cosa chiedere di meglio?
Le Alpi Carniche hanno conquistato il nostro cuore, per tutto ciò che hanno da offrire: buon cibo, natura incontaminata e bellissimi borghi incastonati tra le montagne. La vasta rete di sentieri e la presenza di impianti sciistici, le rendono il luogo ideale per una vacanza estiva o invernale. Meritano sicuramente di essere visitate.
DETTAGLI TECNICI:
Partenza: Rifugio Tolazzi (1.350 m s.l.m.)
Dislivello: 620 m circa
Lunghezza: 6 km
Tempo di percorrenza: 4 h (incluse le pause)
Difficoltà: media (E)
Alla prossima avventura!
