In questa sezione vi racconterò com’è nata la nostra prima casetta su quattro ruote, le varie modifiche e tutto quello che è necessario per un viaggio on the road.


Primi test di camperizzazione
Dopo aver scelto il mezzo adatto alle nostre esigenze, piuttosto significative per quanto riguarda la stazza sia mia che del mio papi umano, iniziamo a progettare l’interno. Raccogliamo informazioni e consigli da amici già pratici del settore, e iniziamo a muovere i primi passi buttando giù qualche idea per la struttura interna che ci accoglierà durante le notti sotto le stelle.
La struttura sarà semplicemente ad incasso e rimovibile, in quanto essendo il mezzo omologato come autovettura, non è possibile apportare modifiche al telaio del veicolo o fare dei fissaggi permanenti.
Siamo tutti molto impazienti di realizzare il progetto, e senza pensarci troppo, con un po’ di legna e qualche chiodo iniziamo a costruire lo scheletro del letto.


Diciamo che per il momento, la struttura regge, ma non me la sento di approvare definitivamente. L’idea è quella di aggiungere delle prolunghe che verranno aperte soltanto per la notte, abbassando i sedili posteriori. Mentre durante le ore di viaggio la struttura resterà chiusa a tavolino nel portabagagli. Procediamo quindi con la realizzazione dei materassini, realizzati con la gommapiuma e foderati con un copripiumino cucito poi su misura. Facile no? Tutto sembra procedere senza intoppi, qualche rinforzo qua e là per sorreggere meglio il peso e si passa alla seconda fase del test: inserimento struttura nel van e prova di carico!


Che dite? Non ci sto perfettamente?
Purtroppo però questo spazio non sarà tutto per me, ahimé dovrò condividerlo con i miei umani, d’altronde non posso mica farli dormire fuori, no?

Con molta cautela si distendono vicino a me, giusto il tempo di accomodarsi e….. CRAAACK!!!! Addio alla prima prima prolunga del letto. La cerniera ha ceduto e il legno si è spezzato. Potete solo immaginare lo sconforto dei miei umani che dopo svariate ore di lavoro si ritrovano a dover ricominciare tutto da capo.
Non vorrei fare il saputello ma l’avevo previsto.
A questo punto, si rivede il progetto, semplificando la struttura, rendendola allo stesso tempo più resistente con del legno marino e della viteria idonea. È indubbio che questo lavoro andava fatto fin da subito, ma per questa volta li perdono. Non a caso c’è il detto “errare è umano” (e non canino!!!). Meglio non perderli d’occhio e seguirli passo dopo passo.

Finalmente ci siamo, e posso approvare il lavoro finito, la struttura è in grado di sostenere il peso di tutta la famiglia.
Il progetto verrà poi ultimato con un’ulteriore struttura portaoggetti che andrà a riempire lo spazio residuo del portabagagli.

Abbiamo il minimo indispensabile per dormire fuori, mancano ancora molti dettagli e migliorie che ci permetteranno di affrontare viaggi lunghi.
Ma nulla ci vieta di partire e passare una notte immersi nella natura. (Sperando questa volta di non trovarci con i sederoni a terra!)

Vi racconterò il resto dell’avventura nell’articolo Primo test en plein air.
Siete curiosi di sapere come sono proseguiti i lavori all’interno del Doblò? Correte a leggere l’articolo Camperizzazione fai da te: aggiornamenti e upgrade, per vedere tutte le modifiche e gli accessori aggiunti.

Bellissimo lavoro vorrei camperizzare la mia fiat idea ma sarà complicata perché è più stretta buon vento
Grazie mille per il tuo commento. Buona fortuna per la tua camperizzazione, nulla è impossibile! 😉